<<Venerabile – spiega la dott.ssa Francesca Consolini, postulatrice della causa di canonizzazione di Adele Bonolis – “indica questo: la fedeltà continuata giorno dopo giorno alla chiamata di Dio, anche quando costa, anche quando le forze vengono meno, anche quando il mondo sembra non accorgersi di quel bene che si fa per il prossimo. Ogni giorno, fino all’incontro con Dio. Ma indica anche un’altra cosa: che la figura di Adele è modello di virtù, un modello che si può e si deve imitare perché dimostra che ogni persona, con la grazia di Dio ricevuta nel battesimo, anche se non si consacra nei voti religiosi, si può santificare seguendo il Vangelo giorno dopo giorno e potrebbe anche giungere a meritare, quando questo cammino si distingua in modo particolare, anche  “gli onori degli altari”>>.

Adele Bonolis è «Venerabile», di Francesca Consolini, Postulatrice della Causa di canonizzazione

Il 21 gennaio 2021 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce che la nostra Fondatrice Adele Bonolis ha esercitato nella sua vita tutte le virtù cristiane in grado eccezionale, ‘eroico’ e pertanto, accanto alla denominazione di ‘Serva di Dio’ che accompagna il suo nome fin dall’inizio della Causa di Beatificazione, si aggiunge quella di ‘Venerabile’. L’aggiunta di questo titolo è il segno di un progresso segnato dal cammino di Adele verso il riconoscimento ufficiale della sua santità da parte della Chiesa: si è infatti arrivati al primo importante passo di questo iter.

Il Collegio dei Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi e i Cardinali e Vescovi membri della medesima Congregazione, dopo aver studiato la figura di Adele, quello che i testimoni del Processo diocesano hanno detto di lei, ciò che ella stessa ha detto e ha lasciato scritto, la fama di santità che l’ha circondata in vita e dopo la morte, le grazie attribuite alla sua intercessione e il valore del suo esempio, hanno dichiarato che ella ha vissuto il Vangelo fedelmente, ogni giorno, con coerenza e amore, ha amato Dio e il prossimo, in particolare chi era nel bisogno non solo materiale ma anche morale e spirituale. Ha vissuto nel continuo ascolto della volontà di Dio affidandosi sempre alla sua Provvidenza e lasciandosi guidare dalla Parola che ha realizzato nella fondazione e cura delle sue Opere.

Venerabile, dunque, indica questo: la fedeltà continuata giorno dopo giorno alla chiamata di Dio, anche quando costa, anche quando le forze vengono meno, anche quando il mondo sembra non accorgersi di quel bene che si fa per il prossimo. Ogni giorno, fino all’incontro con Dio.

Ma indica anche un’altra cosa: che la figura di Adele è modello di virtù, un modello che si può e si deve imitare perché dimostra che ogni persona, con la grazia di Dio ricevuta nel battesimo, anche se non si consacra nei voti religiosi, si può santificare seguendo il Vangelo giorno dopo giorno e potrebbe anche giungere a meritare, quando questo cammino si distingua in modo particolare, anche  “gli onori degli altari”.

La Venerabilità riveste particolare significato soprattutto per chi continua la missione caritativa di Adele collaborando alla conduzione e allo sviluppo delle Opere da lei fondate: invita a rinvigorire l’impegno di proseguire questa missione nella scrupolosa fedeltà allo spirito con il quale esse nacquero, con il medesimo cuore, con lo stesso slancio, l’identica ricca umanità della Fondatrice.

La Venerabilità riconosciuta ad Adele non è una medaglia o una onorificenza concessa a lei dal Vaticano, ma un invito, per noi, a guardare con maggior attenzione a lei e al suo esempio e a capire che le sue Opere, che sono nate, cresciute e sono all’avanguardia per tecnologia ed efficienza organizzativa, devono mantenere e custodire il carisma che le ha sempre ispirate: sono scaturite dalla Parola di Dio tradotta in pratica di amore. È questo il ‘quid’ che le deve distinguere dalle altre analoghe istituzioni, perché Adele non è stata una delle tante, ma ha avuto la sua specificità, la sua unicità.

Cosa manca ora ad Adele per essere ‘Beata’? Un miracolo ottenuto per sua intercessione, una guarigione clinicamente accertata che possa essere dichiarata scientificamente inspiegabile da parte della Commissione medica della Congregazione delle Cause dei Santi. Quindi affidiamoci all’intercessione di Adele perché presto il Signore manifesti anche con questo segno la santità di questa sua serva fedele, così che possiamo venerarla e tributarle pubblicamente il culto che la Chiesa riserva ai Beati.

Lei certamente beata lo è già, ma noi vogliamo onorarla anche qui in terra e, quindi, affidiamoci a lei con fiducia e affetto, e lasciamoci avvicinare da lei per essere incoraggiati nelle nostre difficoltà e sostenuti nei nostri dolori.

Qualche indicazione pratica perché le nostre preghiere contribuiscano a far compiere alla Causa di Adele il passo decisivo verso la Beatificazione. La grazia ottenuta deve essere attribuita con certezza all’intercessione di Adele e non ad altri Santi o Servi di Dio. Ci rivolgeremo perciò ad Adele e a lei sola; è permesso pregare anche la Madonna. Se la grazia è di ordine clinico (una guarigione) è necessario conservare e consegnare copia dell’intera documentazione medica (diagnosi, esami, radiografie, eventuale cartella clinica, piano delle cure effettuate). La segnalazione deve essere fatta al Comitato per la Canonizzazione di Adele Bonolis, Via Misericordia 51, 20854 Vedano al Lambro (MB). Il tutto sarà trattato con la massima riservatezza.